Come tutti gli anni, anche a dicembre 2011 ho partecipato a numerose cene sociali legate alle varie associazioni che frequento. Nel corso di una di queste, ho raccontato dei miei progetti “a piedi”, scoprendo che Marina, seduta di fronte a me, aveva camminato e portato a termine il Cammino Francese solo alcuni mesi prima.
Piena di entusiasmo per la fantastica esperienza vissuta in 34 giorni fra settembre e ottobre 2011, Marina mi ha regalato tanti consigli, sia durante la cena, sia in seguito, via email. Con il suo permesso, raccolgo ora su questa pagina alcuni dei suoi suggerimenti, in modo che anche altri possano fruirne.
- incontri: consiglio di dormire in alcune strutture, spesso condotte da religiosi o strutture parrocchiali, dove in genere non c’è tariffa (si lascia un donativo) e che offrono un’accoglienza “speciale” e calorosa. In genere la cena è offerta e a seconda dei casi si può contribuire al lavoro per allestirla. Ci si trova a tavola e a lavorare con gente con cui magari non avresti immediatamente socializzato, per differenze d’età o lingua o altro, e ci sono delle belle sorprese. Inoltre puoi scoprire che, anche se le lingue dominanti sono inglese e spagnolo, in realtà sei a tavola con una messicana, due del Costarica, che quelle che parlano inglese sono israeliane, ecc ecc.
- Bercianos, Graňon, San Nicolas, Foncebadon, San Anton: in particolare io mi sono fermata e ho avuto una bellissima esperienza a Bercianos (tra Burgos e Leon), che consiglio caldamente. Altri mi hanno detto che è “speciale” anche l’accoglienza a Graňon. Particolare l’esperienza dagli italiani presso puente de Itero all’ermita di San Nicolas (tra Burgos e Fromista) (lavanda dei piedi ecc), dove se passi di giorno e non ti fermi puoi comunque scroccare un caffè fatto con la moka. Io mi sono divertita anche a Foncebadon (un po’ prima della Cruz de Fierro), dove però la struttura è piuttosto mal tenuta, ma c’era un hospitalero californiano con problemi ad una gamba (girava con le stampelle) da SOLO che ha reso il tutto surreale (accoglienza con pop corn, è riuscito a far cucinare a francesi e polacchi una cena, dopo cena ci ha dato perline da infilare e far braccialetti… e si è comunque creato lo spirito “comunitario” che ti dicevo). Passandoci ho trovato speciale anche San Anton (36 km dopo Burgos). L’albergue è ricavato tra le rovine di una chiesa, è assai rudimentale ma il posto mi sembrava magico (hai presente San Galgano? Le rovine sono un po’ meno belle, ma l’atmosfera è simile). Ce ne sono anche altre, segnalate dalla guida, e ti consiglierei di fermarti se puoi in qualcuna di queste. Tieni presente che la cena in genere non è molto abbondante (a Bercianos però si mangiava in abbondanza): se ti fermi in una di queste strutture e hai fame, fatti prima un panino per merenda.
- Roncisvalle: ti consiglio di dormire nella collegiata di Roncisvalle, appena ristrutturata e splendida.
- Cammino Aragonese: chi proveniva dal cammino aragonese era entusiasta, se ho ben capito è più faticoso dell’altro ma anche più selvaggio e affascinante. Peccato per Roncisvalle però….
- Pamplona: a Pamplona dormire nell’albergue in pieno centro. Si tratta di una vecchia grande chiesa ristrutturata in cui è stata inserita una struttura parzialmente in vetro in cui ci sono i letti. Consigliabile per la bellezza della struttura (e poi ti danno anche le lenzuola).
- Saint Jean: a Saint Jean all’accoglienza pellegrini ti danno un elenco aggiornato con le strutture aperte, prendilo, perché a seconda delle stagioni alcune sono chiuse. E mi raccomando, fatti dare anche la concha (conchiglia) da attaccare allo zaino.
- cartine: ho visto che ti sei procurato delle cartine. È sempre bello averle, ma guarda che non servono! Di fatto basta andare a Saint Jean e seguire le frecce gialle, arrivi a Santiago senza problemi. Se sbagli strada, o vuoi fare una deviazione, c’è qualcuno che ti rimette sulla strada giusta. Se in città, (dove anche il percorso è ben segnato) ad un incrocio cerchi con gli occhi la prossima indicazione, qualcuno ti mostra dove andare. Seguire frecce gialle e conchiglie diventa un automatismo, quando per un po’ non ne vedi ti allarmi e le cerchi… e alla fine ti mancano…
- internet: credo che quasi tutti i giorni, anche se non proprio tutti, puoi utilizzare un computer, o in un albergo del pellegrino, o in qualche bar. Proprio nei piccoli paesi c’è sempre un bar con computer a tempo e collegamento internet che azioni con monete, costo da 2 a 3 € l’ora, dipende dalla regione.
- al ritorno: se quando ritorni a Bergamo, non essendoci treni, pensi di dormire lì, ti consiglio Central Hostel BG. Ho dormito lì al ritorno da Londra, ho prenotato una singola e mi hanno dato una doppia pulitissima con bagno privato, lenzuola, asciugamani, cassaforte, Tv, colazione, wi-fi gratuito per 35 €. È un ostello (nuovissimo) vicinissimo alla stazione (comodo per il mattino dopo) più bello di tanti alberghi, mi sono trovata così bene che gli faccio tutta la pubblicità che posso.
- al ritorno 2: compilare il questionario “Indagine sui Pellegrini“.
Grazie Marina!
mumble mumble, oggi è venerdì 17 febbraio, dunque ti mancano 2 mesi alla partenza; scommetto che stai segnando i giorni come i detenuti sui muri della cella 🙂
io ho già cominciato my personal countdown: -100 giorni all’alba (al mare, al mare!)
OT ma la foto dell’home page è cima Ghez? OT
ciao 🙂
si, si, proprio così! pensa che da giovedì sono relegato a casa per l’influenza, tutto preso a contare i giorni.
Ho anche avviato la procedura di richiesta della credenziale: non appena ho qualche la novità magari scrivo un post in proposito.
OT: si, è proprio cima Ghez. Bella fotografia scattata dal mio collega Paul la scorsa estate. Se segui la voce “Note” del menù puoi trovare qualche altro dettaglio 🙂
ciao!