Giorno 10, giovedì 26 aprile, Villatuerta – Torres del Rio

Poco dopo l’inizio della tappa si passa da Irache, dove è installata l’unica fontana del vino del mondo. Anche se sembra una leggenda, in realtà è tutto vero. Un rubinetto per l’acqua, l’altro… per il vino! Tutti ovviamente provano e il vino sembra anche piuttosto buono, dopotutto si tratta di una mossa promozionale di una famosa cantina che ha gli stabilimenti proprio lungo il cammino. Consapevole che una webcam trasmette in diretta su internet quello che fanno i pellegrini nei pressi della fonte, mi produco nella più classica bevuta a canna. Peccato che l’ultimo sorso mi sia andato di traverso e che le mie convulsioni, oltre a scatenare l’ilarità dei presenti, siano state osservate da centinaia di curiosoni in tutto il mondo. Spero almeno che non ci sia l’audio…

Il terreno della tappa è molto simile a ieri: campi verdi e gialli, vigne, casali qua e là, strade di campagna, e tanta quiete. L’ideale per pensare senza distrazioni. Molta gente sul cammino, ma inaspettatamente tutti sono per lo più silenziosi e concentrati a mettere un piede davanti all’altro.

Torres del Rio è un bel paesino ricco di ostelli e per una buona ragione: tantissimi pellegrini decidono di fare tappa qui. L’ostello è quasi completamente pieno e per la prima volta da 10 giorni a questa parte ho incontrato degli italiani, evviva! Si tratta di Giuseppe e Lauretta, coppia veneta dell’età dei miei genitori, e di Lidio, torinese sulla cinquantina che camminerà fino a Santiago. Al momento di partire da Saint Jean erano tutti alla prima esperienza per quel che riguarda vacanze vissute in modo spartano. Abituati agli agi degli alberghi e dei servizi che ormai ci sembrano irrinunciabili, sono partiti all’avventura.

Giuseppe e Lauretta fin dalla prima notte a Roncisvalle si sono buttati sugli ostelli, ricavandone impressioni contrastanti, ma senza subire traumi o contraccolpi devastanti. Ormai, dopo diverse notti, sono abituati alla nuova vita e mi sembra si trovino molto bene. Devo dire che forse Giuseppe resta ancora un po’ intollerante verso i comportamenti “strani” di alcuni stranieri, tendendo ad interpretarli come maliziosi, quando invece derivano semplicemente dalle inevitabili differenze culturali. Sicuramente il cammino contribuirà ad ammorbidire il suo punto di vista. Sono comunque una coppia molto aperta a conoscere persone nuove, di qualunque nazionalità, e resto stupito da come conoscano già quasi tutti gli oltre 50 ospiti dell’ostello.

Lidio è invece oggi alla prima notte in ostello. Finora è infatti sempre stato in albergo, inorridito all’idea di non poter disporre di privacy, calma e servizi. Non so bene perché questa sera abbia deciso di stare con noi, ma sono sicuro che se insisterà con gli ostelli, arriverà a Santiago diverso, più consapevole delle sue capacità di adattamento. Ci ha divertito molto con il racconto della sua esperienza a Saint Jean, dove i volontari pesano gli zaini dei pellegrini, suggeriscono cosa togliere, e aiutano a rispedire il superfluo in Italia. Lidio è partito da 16kg, per poi arrivare a 12kg dopo la cura dimagrante. Curioso l’elenco degli accessori inutili che gli hanno fatto togliere, a partire dall’asciugacapelli (!?!), l’ombrello, accessori ortopedici portati solo per precauzione e altro che non ricordo. Era particolarmente fiero di essere riuscito a potarsi dietro (è stato irremovibile con gli increduli volontari) uno spazzolino pneumatico a batteria del peso di almeno 4 etti: notevole direi!

Durante la cena insieme siamo passati da argomenti leggeri (teorie del complotto e rettiliani, due dei miei vecchi cavalli di battaglia), alla domanda chiave che spesso esce quando la conoscenza fra camminatori si approfondisce: perché lo fai? Probabilmente nessuno di noi ha risposto davvero, restando sul classico “mi piace camminare”, “non è per la destinazione ma per il cammino”, “la tappa più brutta è l’ultima” ecc. Si intuisce però che Lidio ha qualcosa che lo tormenta, un certo pessimismo generalizzato, una volontà di trovare risposte a domande forse non ancora poste. Sicuramente però si illumina quando ci spiega che sua moglie e sua figlia lo aspetteranno a Santiago il giorno del suo arrivo.

Purtroppo perderò tutti e tre già a partire da domani. Loro faranno infatti tappa a Logroño, mentre io proseguirò per altri 14km fino a Navarrete. Buonanotte!

One thought on “Giorno 10, giovedì 26 aprile, Villatuerta – Torres del Rio

  1. non ho trovato nessun archivio della Webcam di Irache! ;-))

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