Come qualche giorno fa a Logroño, anche la tappa di oggi si può riassumere come segue: avvicinamento a, attraversamento di, e allontanamento da una grande città, in questo caso Burgos. Un po’ di passi su asfalto li ho fatti ma, considerato il contesto, poteva andare molto peggio. Chi ha progettato il percorso del cammino a Burgos aveva bene chiaro in testa che “asfalto = male” e appare evidente che sono stati fatti molti sforzi per minimizzare i danni. L’avvicinamento è quasi tutto su sterrato (fangoso…), il centro è ovviamente su terreno duro, l’uscita dalla città è per la maggior parte su asfalto. Come è naturale, le zone periferiche non sono esattamente una bellezza, anche se in alcuni casi ho trovato edifici nuovi e colorati (vedi foto).
Da sottolineare che, pur in presenza di forte vento e temperature molto basse (minima 1°, massima 12°), oggi è stata una bellissima giornata e questo magari ha aiutato nel mettere in buona luce le periferie urbane.
A proposito di periferie urbane, ho trovato un losco negozietto indiano, di quelli che hanno di tutto un po’ – dal pane alle schede internazionali, dai componenti per computer ai peperoncini – aperto anche oggi primo maggio. Il gestore parlava un ottimo inglese e, dopo aver lottato per quasi un’ora con la burocrazia, sono finalmente riuscito a comprare e attivare una sim spagnola per il mio telefono. Ora in teoria dovrei poter aggiornare il diario ovunque mi trovi, senza dipendere più dai bar dotati di wifi.
Il centro di Burgos è stupendo e ricchissimo di storia. La cattedrale (foto), i musei, le viuzze, le altre chiese, le piazze… Come in molti fanno, bisognerebbe fermarsi a Burgos un giorno in più solo per visitarla. Io decido però di dedicare solo un paio d’ore all’esplorazione e poi riparto verso Santiago.
A cena eravamo una decina di persone e il mio vicino di sedia Kim Jin, un chiacchieronissimo ragazzo americano di origine coreana, è stato tutto il tempo al centro dell’attenzione, raccontando molto di sé, ma stimolando comunque la partecipazione di tutti. Jin è il secondo americano che mi consiglia di guardare il film “The way”, uscito nelle sale americane un paio di anni fa. Interamente dedicato al cammino, pare abbia creato una nuova generazione di pellegrini made in USA: sicuramente Jin è tra questi.
Un aspetto che è emerso (e che emerge sempre) è l’estrema variabilità delle persone che si incontrano, da ogni punto di vista. Bella la coppia di ragazzi di Monaco che sta facendo il cammino con la figlia di 8 mesi. Usano un po’ lo zaino portabimbi e un po’ un carretto a rotelle tipo quello che si usa per le biciclette. In questo caso però lo agganciano in vita e trainano la bimbetta. Sono partiti proprio oggi da Burgos e questa è la loro prima notte. Spero che superino tutte le difficoltà che incontreranno e che non si scoraggino per il freddo e il maltempo previsto per giovedì e venerdì (domani invece dovrebbe essere bello, come oggi). Si può vedere la mamma, Karole, alla mia destra nella foto.
Stando alla guida, domani dovrei attraversare le prime mesetas. Non so bene cosa aspettarmi, se non che dovrebbe essere un’esperienza nuova e fra le più caratterizzanti di questo tratto del cammino.
ehi, hai arraffato qualche peperoncino nel negozio indiano?? se non hai arraffato non farti rivedere!!! (scherzo….:D)
comunque dopo questa esperienza, anche e soprattutto umana, mi racconterai se è proprio vero il proverbio (africano?) che dice più o meno “se vuoi andare veloce va’ solo, se vuoi andare lontano va’ in compagnia” 😉
abbiamo visto la foto dopo il barbiere…sembri un bimbetto!!! il 29 abbiamo battezzato Luca, è andato tutto bene! un bacione e buona continuazione!!!
Ciao Michele. Siamo Gabriella e Corrado, amici e vicini di casa ai tempi di Sesto San Giovanni. Ti informiamo che, anche noi, tramite il tuo blog, stiamo seguendo il tuo cammino a Santiago di Compostela, con ammirazione ed entusiasmo. Un grande abbraccio.