Finalmente qualche montagna. Niente di eccezionale, non sono né i Pirenei, né le Alpi, ma comunque la delicatissima salita iniziata questa mattina ci porterà domani sul punto più alto del Cammino Francese, a quota 1500m, sul monte Irago, dove si trova la famosa Cruz de Hierro. Ma di questo magari parlerò domani.
Oggi giornata ricca di incontri. Prima di tutto, questa mattina, quando sono uscito dall’ostello mezzo addormentato e con le gambe di legno, un ragazzo barbuto mi ha superato lanciatissimo. Non so perché, ma mi ha dato immediatamente l’impressione che fosse un italiano. Poche centinaia di metri dopo si è fermato per togliersi una maglia e quando l’ho raggiunto ho sentito che borbottava qualcosa tipo “che caldo!” (a proposito, la temperatura si è alzata di una decina di gradi, anche se continua a piovere come sempre). Colto subito l’italico idioma mi sono presentato e abbiamo poi camminato insieme per parecchi chilometri fino a ora di pranzo. Si tratta di Alessandro di Brescia, poco più di 30 anni, esperto montanaro e buon scialpinista. Ottima ed interessante conversazione sugli argomenti più disparati. Anche se Alessandro ha circa il mio passo (forse è anche un po’ più veloce di me, a dir la verità) e facciamo tappe di lunghezza comparabile, lui preferisce partire presto la mattina e arrivare a destinazione il prima possibile, in modo da avere il pomeriggio libero.
Dopo Astorga, quando inizia la salita (si fa per dire, in realtà per oggi si tratta di 300 metri di dislivello distribuiti su 20km) e decido di fare la mia solita mega pausa pranzo, saluto Alessandro che preferisce continuare direttamente fino a destinazione. Durante il pranzo faccio conoscenza con una ragazza americana di origine indiana, molto simpatica e chiacchierona, che sembra intenzionata a voler sapere tutto di me e dell’Italia. Il nome ha un spelling strano e purtroppo l’ho già dimenticato, diciamo che potrebbe essere qualcosa tipo Merjaa. La signora del bar, oltre ad essere molto brava a cucinare, quando capisce da dove vengo inserisce subito il cd di Pavarotti a tutto volume e… sorpresa! Sia lei, sia Merjaa amano la lirica e si mettono a cantare alcune arie a squarciagola, fra lo stupore degli altri clienti. Probabilmente si aspettano che mi unisca al coro dimostrando le mie italiche doti tenorili, ma astutamente mi astengo!
Dopo pranzo ho camminato per un’oretta con Merjaa, discutendo di possibili futuri cammini. Per non dimenticare i suoi suggerimenti, mi appunto qui l’Appalachian Trail americano e il cammino degli 88 templi giapponese… da indagare al mio ritorno. Anch’io ho fornito informazioni utili a Merjaa: ora è a conoscenza della Via Francigena.
Una volta salutata Merjaa, ho ripreso la salita col mio solito passo e dopo pochi minuti ho raggiunto Javier, ragazzo messicano super espansivo ed estroverso, che mi ha affiancato per un’altra oretta. Una giornata socialmente intensa ogni tanto ci vuole dopo tanti giorni di quasi-solitudine.
Un nota per chi legge: ho aggiunto una pagina riassuntiva di tutte le tappe, per avere maggiormente sott’occhio il cammino nel suo complesso. La si trova selezionando la voce “Cammino2012” nel menù in cima alla pagina.
Ma come…. dimenticarsi pure il nome…. oppure astutamente non ce lo vuoi far sapere
mmmmmmmm…..Mike mi sembra astuto ma di più onesto, quindi per me la dimenticanza è verosimile 😀