E così sono passato dal cippo dei 100km. Niente di speciale, qualcuno si ferma a fare foto-ricordo, e il numero di scritte è decisamente superiore alla media (vedi foto). Mi aspettavo un’esplosione del numero di pellegrini da questo punto in poi, ma in realtà non ho notato differenze: meglio così.
Questa mattina ho fatto il solitario nella nebbia, mentre dopo pranzo ho incontrato nuovamente Christel, la signora belga che in varie occasioni ha condiviso con me parti del cammino. La conversazione con lei è sempre piacevole e ha una risata estremamente contagiosa. Tutto sommato, i dolori fisici che ultimamente mi hanno costretto a rallentare hanno avuto anche l’effetto positivo di permettermi di incontrare le stesse persone per più giorni di seguito: non tutto il male vien per nuocere. Detto questo, preferirei ovviamente stare bene, ma vedo che riesco a gestire abbastanza bene il dolore al ginocchio, senza grandi drammi.
Oggi ho deciso di seguire l’istinto e allungare decisamente la tappa rispetto a quanto suggerito dalla guida. Una volta arrivato a Ligonde, il paesino che avevo scelto come destinazione di giornata, una sorpresa poco piacevole: l’ostello è chiuso! Già molto stanco per via del ginocchio ululante, sono andato al paesino successivo, dove ho trovato tutto pieno. Mi stavo rassegnando a fare ulteriori 3km, quando la signora dell’ostello municipale si è impietosita e ha spostato un paio di persone nella stanza riservata ai disabili, riuscendo a ricavarmi un letto nell’affollato dormitorio comune. Se ho ben capito, ha deciso di venirmi incontro per due motivi: perché venivo da lontano (da Barbadelo), e perché sono italiano. Evidentemente gli spagnoli hanno una simpatia per noi italiani.
Confermo le impressioni sulla Galizia che ho riportato ieri: da tutti i punti di vista, a parte l’affollamento, la parte più bella del cammino. E mancano solo 72km…
ma chi è la persona in mezzo, e chi l’aiuta a sx e sx?