Martedì 12 marzo 2013. In viaggio: giorno 12. In Nepal: giorno 11. A piedi: giorno 8.
Annapurna Circuit: giorno 8. Da Yak Kharka (4018m) a Thorung Phedi (4450m).
Il dislivello non era granché, appena 400m. La distanza nemmeno. Ho camminato meno di tre ore in tutto. Però sono arrivato stanchissimo. Ogni volta che il sentiero sale bisogna rallentare di brutto, respirare a piena bocca, guardare i piedi e ordinare alle gambe di muoversi. Rispetto ai ritmi normali (= a bassa quota) mi sento un lumacone, ma in realtà sono fra i più veloci. C'è infatti chi soffre molto più di me. Ad esempio, Hellen, ragazza americana conosciuta ieri sera; fra mal di montagna e (probabile) scarso allenamento, procede senza zaino a passo di bimbo. Alla fine è arrivata anche lei, ma non vedo come farà a gestire la tappa di domani.
A dir la verità, sono un po' preoccupato anch'io: sarà infatti una faticata notevole. Sveglia alle 3, 1000m di salitone ripidissimo fino al famoso passo Thorung La (5416m), mezz'ora di riposo, poi discesa molto tecnica e ghiacciata di 1600m fino a Muktinath (3760m). Una giornata campale.
Per fortuna sto bene. Mangio con gusto, il mal di testa è sparito e la fatica che provo è assolutamente normale e condivisa da tutti.
Il freddo comincia a diventare un fattore importante. Nella casetta a Yak Kharka avevo -3°C ed è stata molto dura uscire dal sacco a pelo. Questa notte pare sarà molto peggio, anche perché cominceremo a camminare nelle ore più fredde: secondo Suraj non è improbabile fare i primi passi a -25°C, battuti da vento feroce. Sono ben equipaggiato, ma sarà dura.
Se sarò abbastanza in forze, domani sera cercherò di pubblicare tutti i post arretrati, ormai sono parecchi.