Sabato 16 marzo 2013. In viaggio: giorno 16. In Nepal: giorno 15. A piedi: giorno 12.
Annapurna Circuit: giorno 12. Da Marpha (2670m) a Ghasa (2010m).
Come distanza, quella di oggi probabilmente è stata la tappa più lunga di tutto il cammino. Come impegno e come tempi invece, una tappa piuttosto tranquilla e riposante. Sempre lungo il fiume, su una comoda strada sterrata, in piano o discesa, per ore e ore.
Fino a Kalopani il letto del fiume è larghissimo e asciutto, sembra quasi un lago in ritirata. Poi la valle si stringe, il fiume diventa un impetuoso torrente, e mi sembra di essere in un luogo molto familiare: la Val d'Ambiez, nelle Dolomiti di Brenta. La stessa strada, gli stessi ponti, la stessa vegetazione (almeno al mio sguardo inesperto), la stessa forma delle pietre e del torrente. Per alcuni minuti mi sento a casa…
Kalopani (2530m), dove ci fermiamo a pranzo, è un luogo che riveste per me una certa importanza. Da qui dovrebbe infatti essere possibile avvistare la cima principale del gruppo dell'Annapurna, l'Annapurna I (8091m), la decima montagna più alta del mondo. Purtroppo il cielo è pieno di nuvole, piove a sprazzi e poco sopra, probabilmente dai 3000m in su, sta nevicando. Niente Annapurna I quindi. Fra un paio di giorni però avremo un'altra possibilità: speriamo bene.
La situazione guesthouse a Ghasa è un po' decadente. Fino a qualche tempo fa dovevano esserci molti clienti: le strutture sono buone, le camere piacevoli. Purtroppo è evidente che le rotte sempre mutevoli dei turisti stanno escludendo questo paesino; molti ci passano durante il giorno, ma ben pochi si fermano a dormire. Siamo gli unici ospiti, ovunque ci sono due dita di polvere, montagne di mosche morte vicino alle finestre, secondo me qui non ci dorme nessuno da giorni e giorni. E' stato difficile anche ordinare la cena, non avevano disponibilità di parecchi ingredienti. Alla fine ho ordinato una pizza al tonno, sperando che la scatoletta non sia scaduta da 5 o 10 anni…
Bella invece l'accoglienza. Poco più di un chilometro prima di entrare un paese una cagnetta ci è venuta incontro, ci ha annusati, ha scodinzolato, e ci ha fatto strada, fino alle prime case del paese. Poi ci ha salutati ed è tornata al punto di partenza. Una vera e propria guida locale.
Torno brevemente sull'incontro di ieri sera con Young, la signora giapponese / coreana. Ci ha raccontato la storia della sua vita, molto coinvolgente e a tratti commovente. Non intendo riportare qui i dettagli, talvolta anche personali. Se ho ben intuito, comunque Young deve essere una scrittrice piuttosto famosa in Giappone, in particolare per un romanzo parzialmente autobiografico. Nessuna delle sue opere è stata tradotta (né in inglese, né tantomeno in italiano). Magari indagherò meglio più avanti quando avrò una connessione internet migliore. Provo ora un esperimento, ecco il nome completo di Young: 全 纓 (dovrebbe essere Kim Young, anche se in giapponese il secondo simbolo si legge 'Ei' invece di Young… bah).
L’altro giorno dicevi che assomigliava molto al Grostè.. oggi il panorama ti sembra la val d’ambiez.. dai ammettilo che ti stai facendo il giro delle bocchette! ahaha 😉 😉 Bravo Mic, è sempre un piacere leggerti!!
Occhio che il kanji del nome è diverso, non 全 ma 金.
Effettivamente, su Amazon Japan è presente con più di un volume. Il più famoso sembra essere un certo チマチョゴリの日本人 – chima chogori no nihonjin, trad. “Una giapponese con il chima jeogori”, che è un tipo di vestito tradizionale coreano.
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Grande Stefania! Effettivamente non ero sicuro del primo kanji; c’era un tratto in più ma, per come lo ha scritto Young, non sarei riuscito a scovare quello corretto. Grazie per il lavoro di ricerca!
Sono appena tornato dal Nepal…
Marpha, Gazha, Jomson ,Kagbeni, Jharkot, Muktinath…
Indimenticabili!!!!!