Mercoledì 27 marzo 2013. In viaggio: giorno 27. In Thailandia: giorno 2.
Oltre a visitare i classici luoghi da turista, ho attraversato a piedi praticamente tutta Bangkok, compresi angoli dove di turisti ne passano ben pochi.
Ho girato Chinatown senza mappa, usando solo la bussola per la direzione generale. Un labirinto di negozietti, ambulanti, cibo da strada, migliaia di cinesi stretti stretti, motorini e biciclette stracariche di merci che sgusciano fra la folla: un caos indescrivibile. Ho passato la zona delle scarpe, con centinaia di negozi tutti uguali che vendono… scarpe. Poco più in là, la via delle stoffe. Poi quella dell'elettronica (soprattutto autoradio e altoparlanti), quella degli orafi, quella dei giocattoli, quella dei meccanici, infine quella che cercavo: la via dei calzini. Decine di negozi che vendono solo ed esclusivamente calzini, di tutti i tipi e di tutte le misure. Ne cercavo un paio di leggeri, in alternativi ai pesantissimi calzini da trekking. Dopo breve contrattazione a gesti e con l'aiuto di carta e penna, siamo arrivati all'accordo. Poco meno di 5 euro per un paio di calzini molto simili a quelli che solitamente uso per correre. Beh, mi sbagliavo. La tipa del negozio mi mette un mano uno scatolone… Per quella cifra ho comprato una partita da 12 paia! Non ho battuto ciglio e come niente fosse ho riempito lo zainetto di calzini. Nel corso del pomeriggio li ho regalati quasi tutti ad altri turisti incontrati per caso: piuttosto divertente notare le loro espressioni, prima sospettose, quasi scocciate, poi divertite e riconoscenti…
Mi ha colpito la pubblicità della crema solare. Da noi si usano fattori di protezione relativamente bassi, con in bella evidenza la scritta “abbronzante“. Qui a Bangkok, tutto il contrario. Fattori di protezione esagerati (vedi foto) e parola chiave “sbiancante“. Evidentemente la pelle bianca è considerata segno di bellezza. Lo stesso accade per esempio anche in Cina e in Nepal. Mi diceva Suraj che in Nepal chi ha la pelle molto scura (per l'abbronzatura o per genetica) viene addirittura disprezzato ed emarginato. Sempre a proposito di pubblicità, potrei sbagliarmi, ma ho l'impressione che il canone di bellezza ideale per la donna preveda sopracciglia folte e ben definite (vedi foto). Mah, magari mi sto confondendo…
Come avvertivano i libri guida, sono stato avvicinato diverse volte da guidatori di tuk-tuk truffaldini. Forte della mia decisione di muovermi sempre a piedi, li ho potuti evitare facilmente, anche se alcuni sono stati molto, troppo insistenti. Sulla via del ritorno ho anche voluto provare un giro in barca sul fiume. Sembra di essere a Venezia, con decine e decine di barche piccole e grandi che trasportano merci e persone da una sponda all'altra. Anche qui ho evitato la trappola per turisti, prendendo il traghetto standard per gente comune: 15 centesimi per quasi mezz'ora di navigazione. Il giro turistico sarebbe costato circa 8 euro, su barca più grande zeppa di occidentali con macchina fotografica.
Domani mattina presto partirò per il nord del paese, verso Chiang Mai. Oltre 750km per 12 ore di treno: 16 euro per un posto in seconda classe con aria condizionata. La terza classe sarebbe stata molto più economica, ma senza aria condizionata… Mi fermerò lì un giorno intero, per poi spostarmi a Pai, sulle montagne, dove conto di fare qualche giorno di trekking. Ho anche deciso dove concludere il mio soggiorno thailandese: sull'isola di Ko Chang, dove mi prenderò qualche giorno di relax in spiaggia. Il periodo fra la fine del trekking e l'inizio della spiaggia resta invece un grosso punto di domanda…
Ancora sul Nepal
Segnalo che Serena di Cambio Rotta, la ragazza italiana conosciuta prima virtualmente grazie a Il Cammino, poi dal vivo lungo l'Annapurna Circuit, sta pubblicando a puntate il suo diario nepalese. Un bellissima lettura, grazie Serena!
- Prima puntata: Girando attorno all’Annapurna: prima della neve, la polvere.
- Seconda puntata: Tra le vette Himalayane: inghiottiti dalla neve.
La continuazione, prossimamente direttamente sul suo blog Cambio rotta.
Ciao Michele, interessanti i “piselli al wasabi”… così come il succo di longan e la noce di cocco fresca. Quando tornerai dovrai fare un pranzo/cena riproponendo a parenti ed amici alcune delle specialità assaggiate. Buon proseguimento!
grazie Luca. I piselli al wasabi erano interessanti. Per la maggior parte mediamente piccantini, ma alcuni erano talmente imbevuti di wasabi da far lacrimare: non male!
Ciao zio, avrei voluto esserci pure io in quel mercato…. Pieno di gigiate.. Come piacciano a me! Anche il mio compagno Martin andava a Bangkok in questi giorni! Che bellooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo
gli errori di windows a bangkok Noo! dì che installino Ubuntu! 😉
Ricordo che in Thailandia alcuni amici conosciuto sul posto mi regalarono una crema alla polvere di perla, era una pasta densa e a parer mio quasi impossibile da stendere.
Secondo loro ero troppo nera ed un aiutino mi avrebbe fatto comodo;))