Martedì 7 maggio 2013. In viaggio: giorno 68. In Nuova Zelanda: giorno 14.
Non c’è molto da aggiungere rispetto a quanto scritto ieri a proposito dell’altro ghiacciaio. Sono vicini l’uno all’altro, condividono origini, comportamento, numeri… Comunque non potevo certo lasciarmi scappare il Franz Josef Glacier.
La passeggiata dal parcheggio è solo leggermente più lunga, circa un’ora e mezza in totale, ma sempre molto facile e adatta a tutti. La lingua di ghiaccio perenne si è ora molto ritirata anche solo rispetto a pochi anni fa. Ho visto alcune vecchie fotografie di inizio ‘900 e l’acquerello disegnato nel 1872 da uno dei primi esploratori. La larga valle che ora è una semplice distesa di pietre grigie attraversata dal fiume glaciale, all’epoca era un gigantesco palazzo di ghiaccio, con tanto di guglie, campanili, profondissimi crepacci.
Dopo aver esplorato tutti i sentieri della zona, sono ripartito verso nord. La mia intenzione era di arrivare nel famoso sito di Punakaiki, dove ci sono le celebri pietre pancake, ma mi sono dovuto fermare una ventina di chilometri prima. Ho trovato infatti un lookout (i.e. punto panoramico) a picco sul mare, orientato perfettamente a ovest… spero in un bel tramonto. A poche decine di metri dalla costa ci sono dei pinnacoli rocciosi che richiamano le forme dei dodici apostoli australiani. Il tipo di roccia però è diversa e, sorprendentemente vista la posizione, sono ricoperti da abbondante vegetazione.
Confermata la mia partecipazione giovedì sera alle prove generali di Madama Butterfly a Wellington, su invito di Piero, incontrato insieme ad Antonella alcuni giorni fa sul traghetto. Ieri sera mi sono procurato il libretto e ho fatto alcune ricerche. A quanto pare Piero è un celebre tenore, con un curriculum molto, molto prestigioso. In questa occasione coprirà il ruolo di Pinkerton che, da una rapida scorsa del libretto, dovrebbe essere il protagonista maschile dell’opera! Fra oggi e domani conto di studiarmi per bene l’intero libretto.