A zonzo per l’Isola di Pasqua

Alcuni dei Moai di Tongariki.

Venerdì 24 maggio 2013. In viaggio: giorno 86. Isola di Pasqua: giorno 4.

Alcune teste abbandonate e mai arrivate a destinazione.

Che giornata. Finalmente bel tempo e la possibilità di muoversi in bici senza timore di prendersi un acquazzone in testa. Si può dire che, a parte quanto già visitato ieri, oggi ho girato tutta l'isola, provato tutte le strade primarie, secondarie, e anche alcuni pezzi di sentiero.

Non voglio dilungarmi in digressioni storico / artistiche, anche perché questa sera devo prepararmi per il cammino di domani, quindi mi limiterò alle fotografie e alle relative didascalie.

Parete del vulcano Rano Raraku, dove venivano scavati i Moai. Ce ne sono tantissimi dispersi lungo il pendio.

Molto grandi, ma mai finiti, riposano ancora parzialmente attaccati alla roccia d'origine.

Altre teste.

C'è però un aspetto che ci tengo a sottolineare. Da quanto visto in libri e documentari, ho sempre pensato che i Moai fossero delle gigantesche teste infisse nel terreno. In realtà, non è proprio così. Le famose fotografie delle teste che sono entrate nell'immaginario comune sono in realtà state scattate nei pressi del sito di lavorazione, una specie di cava / officina. Tutte le centinaia di Moai che affollano l'Isola sono stati scavati direttamente nelle pareti di tufo del vulcano Rano Raraku, per poi essere staccati e trasportati fino a destinazione. Sulle pareti del vulcano riposano tutta una serie di Moai falliti; alcune grandi teste che probabilmente si sono staccate dai corpi durante il trasporto, alcuni pezzi caduti. Alcuni dei Moai più grossi mai costruiti non sono mai arrivati a destinazione e sono rimasti nella cava, forse a causa delle difficoltà del trasporto o per il declino della civiltà dell'Isola a inizio '700. Insomma, i Moai veri sono dei corpi interi, e non solo delle teste, come invece pensavo fino ad alcuni giorni fa.

Ecco il resto delle foto.

Il lago del cratere del vulcano Rano Raraku.

Bellissimi e impressionanti, i Moai di Tongariki. Nel 1960 erano caduti a causa di uno tsunami. Nel 1996 è terminata l'opera di restauro.

L'unica vera spiaggia balneabile dell'Isola di Pasqua. Si chiama Anakena ed è bellissima.

Sito archeologico di Ahu Akivi. Gli unici Moai che non danno le spalle all'oceano. Pare rappresentino i 7 mitici scopritori di Rapa Nui che, una volta tornati indietro (da qualche parte in polinesia), hanno fornito i dati di navigazione necessari alla prima migrazione.

No, questi sono moderni. Trovati nel parco di una villa.

 

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