Sabato 29 giugno 2013. In viaggio: giorno 122. In Turchia: giorno 11. A piedi: giorno 39.
Via Licia: giorno 6. Da Xanthos a Akbel, 21km (+4km).
Ho fatto un errore. Inutile, intempestivo, stupido. Immaginiamo un bel collinone al quale ci avviciniamo dal punto A. Il punto B è esattamente dalla parte opposta e bisogna raggiungerlo per continuare il cammino verso il prossimo paesello, dove ci aspetta un bel pasto corroborante. Il sentiero, con i soliti segnavia bianco-rosso sbiaditi, aggira il collinone da destra. Non segnata da nessuna parte – né mappa ufficiale, né tracce GPS – esiste anche una variante segreta, con segnavia nuovissimi, che aggira da sinistra. Una volta arrivato in A, non mi sono accorto della nuova traccia, e giustamente ho continuato tranquillamente su quella ufficiale. In B è successo il guaio. Il segnavia sbiadito che porta al villaggio risulta invisibile, mentre è invece bello splendente quello della variante, che fra l'altro, almeno inizialmente, tiene una direzione quasi corretta. Per nulla insospettito, ho ovviamente preso a seguire la variante a ritroso, senza accorgermi del lento e continuo voltare dalla parte sbagliata. Una volta tornato in A, non contento, non ho riconosciuto il paesaggio già visto e, furbamente, ho cominciato a ridiscendere la salita che parecchio tempo prima avevo superato con tanto sudore. Per fortuna dopo una decina di minuti di discesa ho notato un albero di traverso sul sentiero e, grazie al deja vu, ho capito l'errore. Oltre un'ora persa a girare in tondo, 4km di tratto infernale regalati, e ritardo clamoroso rispetto all'obbiettivo di smettere di camminare entro le 11. Non so dire quanto l'errore fosse evitabile. Credo che una volta arrivato in B, chiunque imboccherebbe la variante a ritroso. Tutto sta nel rendersi conto dell'errore il prima possibile. Mi sono fidato troppo del sentiero (finalmente) ben segnato e per un bel pezzo non ho consultato né il GPS, né il mio senso dell'orientamento, rilassato in altri pensieri. Non so nemmeno che lezione trarne; non posso sempre stare all'erta, dubitare dei segnavia, controllare continuamente bussola o GPS… mah.
Oltre che per l'involontario girotondo, ricorderò sempre la tappa di oggi per la scelta dei tracciatori di seguire a ritroso, per chilometri e chilometri, l'antico acquedotto che portava l'acqua a Xanthos. E quando dico seguire, intendo non solo camminarci sopra, ma proprio dentro ai resti del tubo di pietra dove scorreva l'acqua. Può darsi che dal punto di vista della conservazione del bene storico non sia esattamente una buona idea; in molti punti le pietre cominciano infatti a mostrare i segni dei passi dei camminatori. Tuttavia, si tratta di un'esperienza unica. Inizialmente si tratta appunto di resti. Poi, si comincia a notare un po' di fanghiglia umida. Verso la fine l'acqua scorre ancora, come secoli e secoli fa, solo che a un certo punto viene deviata verso un villaggio moderno.
L'unico posto per dormire a Akbel è un moderno ed elegante complesso di bungalow, prato all'inglese, ulivi, e piscina. Visto il fine settimana, non c'è posto letto per me, ma i gestori mi hanno dato il permesso di montare la tenda dove mi pare e di usare i vari servizi: bagno, doccia, piscina. Il tutto gratis: grazie! Ah, questo bellissimo posto (vedi foto) si chiama Hidden Garden.
Sembra uno spettacolo questa Turchia!