Mercoledì 27 novembre 2013.
Cammino Jacopeo d’Anaunia, settima tappa. Da Toss (476m) a San Romedio (735m), 15.9km.
Che piacevole sorpresa ieri sera. Ero nella mia stanza tranquillo che mi rilassavo dopo una bella doccia calda, quando la signora dell’agritur ha bussato alla porta. Anche lei era sorpresa. Ha telefonato qualcuno che stava cercando “il pellegrino“. Ho subito richiamato, e mi ha risposto Alex. Tramite il forum Pellegrini per Sempre ha scoperto questo blog e ha deciso di cogliere al volo l’opportunità di camminare con me, almeno per l’ultima tappa! Insomma, oggi ho camminato con una persona che fino a ieri sera nemmeno conoscevo.
Temperatura rigida e frizzante, questa mattina ci siamo trovati proprio a Toss, e abbiamo fatto insieme i primi passi. Alex ha circa l’età dei miei genitori, e ha iniziato a fare cammini a lunga percorrenza solo da qualche mese. In particolare, questa estate ha percorso il Cammino del Nord in versione integrale, esperienza che lo ha colpito profondamente, sia dal punto di vista umano, sia da quello fisico (ha perso oltre 17kg, ha abbattuto il colesterolo e migliorato tanti altri parametri fisiologici).
La salita iniziale, breve ma ripida, da Toss a Castel Thun, mi fa subito capire che non potrò tenere la velocità di ieri, ma questo è un bene. La tappa infatti è breve – solo 15.9km – e abbiamo tanto tempo. Il castello a quest’ora è ancora chiuso, ma non c’è problema, avremo sicuramente occasione di visitarlo in futuro; io sono di Trento e Alex di Rovereto, la Val di Non per noi è comunque molto facilmente raggiungibile (in auto).
Nonostante qualche nuvola mattutina, la giornata è fredda e limpida, e possiamo godere di alcune bellissime viste sulla valle, i paesi e le montagne innevate in lontananza. La conversazione con Alex è sempre attiva e vivace. Alex è vulcanico e sempre pronto a raccontare; davvero il tempo vola e mi diverto.
Fino a Maso Castello (621m) procediamo molto spediti, sfruttando comode e quasi pianeggianti strade secondarie. I pochi chilometri di salita vera che ci separano da Coredo (883m) e dal pranzo, portano invece ad Alex un po’ di crisi. Accenni di crampi, dolori, affanno. Procediamo quindi con molta calma, godendoci la stretta valletta che tocca l’interessante Castel Bragher e il paesaggio d’incanto che ci si presenta in prossimità di Coredo.
A Coredo ci aspettano i miei genitori, che condivideranno con noi l’ultimo tratto fino al santuario di San Romedio. Una tranquilla passeggiata nel bosco autunnale, costeggiando due laghetti ricchi di riflessi. Come suggerito da Mario (l’amico che mi ha ospitato a Revò), a San Romedio visitiamo subito il cimitero, con ottima vista sul santuario.
Alla domanda “PELLEGRINO a che SEI VENUTO?”, scritta sul muro interno del santuario, ognuno di noi darà poi la sua risposta personale.
Un grazie ad Alex e ai miei genitori per la compagnia in questo ultimo giorno di cammino. Un saluto e un ringraziamento anche a quanti mi hanno seguito in questo ennesimo viaggio a piedi.
Coredo e San Romedio son stati il mio primissimo impatto col Trentino, e son rimasti luoghi molto particolari per me, perché da lì è iniziata la mia seconda vita, oserei dire ..
E pur non essendo religiosa (sono agnostica), il santuario di San Romedio lo vado a cercare con una certa regolarità. Fuori stagione però, ché quando vedo quei torpedoni carichi di turisti e sento tutta quella cagnara in un luogo come quello, divento cattiva perché li brucerei uno ad uno come si faceva agli eretici nel Medioevo.
Ed è proprio vero che alla domanda “pellegrino, a che sei venuto?” ciascuno ha una propria personalissima risposta – sempre che ci sia una risposta, ovvio 😉
Ci si vede in giro, ciao :-]
Grazie per il tuo contributo, Romina. Non sapevo del tuo rapporto con questo angolo di Trentino, ma hai ragione, c’è un’atmosfera davvero particolare. Perfetta, fra l’altro, per concludere un cammino e farsi qualche domanda (senza risposta, of course).
Ciao!
mic