Giovedì 11 aprile 2013. In viaggio: giorno 42. In Australia: giorno 1.
A Sydney si respira una bella aria. Prima di tutto, l'afa terrificante di Bangkok è stata sostituita da cielo blu e temperatura mite. Poi, si percepisce che gli abitanti sanno benissimo di vivere in una città che ha poche rivali in quanto a bellezza, atmosfera, e qualità della vita.
Ho trovato un ostello relativamente (relativamente!) economico in posizione strepitosa. Si chiama Sydney Harbour YHA. In pieno centro, dalla sua terrazza si gode di una vista spettacolare della baia, della celeberrima Opera House, del maestoso Harbour Bridge, e di alcuni grattacieli che formano la skyline della città. Tutti i giovedì i gestori organizzano una grigliata sulla terrazza; ne ho quindi approfittato, degustando dell'ottima carne di canguro, con con gli occhi che “balzavano” da una meraviglia architettonica all'altra.
Tralascio i dettagli della visita guidata che ho fatto nel pomeriggio, se non per citare la bella iniziativa di Free Tours. Fondata da Jasmine e Ross, due neolaureati in architettura che accompagnano, a piedi, gruppi di turisti in giro per la città. Quasi tre ore di cammino, arricchite da infinite curiosità e numerose storie, talvolta anche macabre o sinistre, contando solo sulle mance dei partecipanti (solitamente piuttosto generose…).
Fra i particolari che mi hanno colpito di Sydney, non posso non citare gli uccelli. Mentre nelle altre città del mondo i piccioni la fanno da padrone in piazze, strade e aiuole, qui dominano i gabbiani, affiancati da strani uccelli dal becco lungo e nero (vedi foto).
Lo shock più tremendo però è stato quello relativo ai prezzi. Tutto è costosissimo, più che in Italia, a livello forse di Londra o Parigi. Jasmine mi ha consigliato di provare le pizze del locale X, in particolare quella a base di carne di canguro marinata e mirtilli, e quella a base di carne di coccodrillo, anche questa marinata. Quasi 27 euro l'una. Una margherita, 20 euro. Bah… In ostello, 50 dollari a notte per un letto in dormitorio da 4 persone. Se voglio internet, devo pagare. Se voglio un asciugamani, devo pagare. Se voglio un lucchetto per mettere al sicuro le mie cose, devo pagare. Treni e bus extraurbani costano una fortuna. Per non parlare degli ingressi ai musei (dai 30 dollari in su) o degli spettacoli dell'Opera House (200 dollari…). Per fortuna che Jasmine ci ha suggerito tutta una serie di musei secondari, ma comunque interessanti, a ingresso gratuito.
Domani proseguirò con la vita da turista standard, con una variante significativa che, a meno di imprevisti, dovrebbe verificarsi nel tardo pomeriggio.
Hi Michele,
Warm welcome to Australia. We look forward to seeing you and having you stay with us in Melbourne. Enjoy your stay in Sydney, let us know when you plan to arrive in Melbourne. 04XXXXXX77.
Cheers,warm wishes
Jane and Dino.
Thank you very much Jane and Dino!
I just wrote you a private email.
Cheers, a presto,
Michele
“mio-mio-mio-mio” [cit. Film “Alla ricerca di Nemo”; (c/o P. Sherman, 42 Wallaby Way, Sydney, Australia) ] 😀 :-D:-D 😀
ben arrivato in australia Michele… daiiii, vedi il lato positivo: l’italia ti sembrerà a buon mercato 🙂
Nooooooo l Opera House!,!!!! Che invidia!!!! Se ci fosse una piccolissima calamitina o una leggera cartolina…grazie!!!!
Nooooooo l Opera House!,!!!! Che invidia!!!! Se ci fosse una piccolissima calamità o una leggerissima cartolina…grazie!!!!
Calamita non calamità
I pennuti sostitutivi dei piccioni sono degli ibis (essere cresciuta a pane e Quark di Piero Angela ogni tanto si rivela utile)! 🙂
Per la precisione, Ibis bianchi australiani alias Threskiornis molucca (dove non arriva Quark, arriva Wikipedia).
Fine delle informazioni non richieste!
Grande Stefania, sei proprio un’angela! 😉
grande michele, oggi mi sono imbattuta nel tuo blog per puro caso e ho letto qualche tratto del tuo viaggio tra cui anche “da thorung phedi a muktinath”…non ho perso l’occasione a dire a razzo che in corsica abbiamo conosciuto delle gran belle persone. un abbraccio e buon giro del mondo