Uno strano ghiacciaio

Fox Glacier, parte alta.

Lunedì 6 maggio 2013. In viaggio: giorno 67. In Nuova Zelanda: giorno 13.

Dopo una notte di freddo e pioggia, mi sono spostato alcune centinaia di chilometri verso nord. Dalle parti di Haast si è alzato un vento formidabile che nel giro di mezz'ora ha fatto sparire le nubi. Ho poi scoperto che in tutto il sud ovest c'era un'importante allerta meteo proprio a causa del vento, che ha raggiunto punte di 120km/h. A parte l'impressionante quasi-tempesta di sabbia alla foce del fiume Haast e le botte che di tanto in tanto facevano tremare il campervan, non ci ho fatto molto caso e ho macinato strada su strada.

Nel primo pomeriggio sono arrivato in un luogo speciale, il Fox Glacier. Questa lingua di ghiaccio già mi aveva affascinato nelle fotografie di Andrea e Barbara, i miei vicini di casa che hanno vissuto per un periodo in Nuova Zelanda. Sembra incredibile, ma da queste parti ci sono ghiacciai che arrivano a quote bassissime. Nel caso del Fox Glacier, il limite dei ghiacci arriva sotto ai 300 metri di quota. Siamo a poco più di 43 gradi di latitudine sud; a parte il segno, all'incirca alla stessa altezza di Ancona…

Fox Glacier, parte bassa, con caverna.

Il clima non è più freddo rispetto all'Italia, solo piove molto di più. In quota, fra i 1700m e i 2800m, si accumulano oltre 30 metri di neve all'anno. Poi, compressi dal loro stesso peso, si buttano nelle ripide vallate che portano al mare. Nella parte alta, il ghiacciaio si muove quasi 5 metri al giorno, mentre nella parte bassa circa 1 metro al giorno. Sono valori 10 volte più alti rispetto a quelli tipici dei ghiacciai di casa nostra. Nel corso della piccola era glaciale fra 1400 e 1700, la lingua di ghiaccio arrivava fino al mare. Anche in tempi relativamente vicini il ghiaccio perenne arrivava molto più in basso; il cartello che indica il livello del 1955 si trova infatti circa 2km più in là rispetto al livello odierno.

La breve e facile passeggiata che dal parcheggio porta fino al limite del ghiacciaio è davvero alla portata di tutti. Poco più di 3km complessivi fra andata e ritorno, difficilmente richiede più di un'ora, compreso tempo per le fotografie e per le pause contemplative.

Stimolato dal racconto di una famiglia di brasiliani incontrati per caso nei bagni pubblici di Haast, sono andato a fare la passeggiata del Lake Matheson. Poco distante dal Fox Glacier, questo lago è chiamato anche lago specchio. Se ci si posiziona in un opportuno punto panoramico in condizioni di poco vento, allora si può godere di una vista eccezionale. Il Monte Cook e i suoi vicini, perennemente innevati, si specchiano perfettamente nelle acque del lago, generando un'ideale scorcio da cartolina. Basta però un filo di vento o uno strato di nuvole, per vanificare il tutto. Il giro del lago richiede poco più di un'ora a piedi e il punto X è esattamente dalla parte opposta rispetto al punto di partenza.

Monte Cook e suoi vicini quando ho iniziato a camminare.

Quando ho iniziato a camminare le condizioni erano ideali (vedi foto con prato): cielo blu intenso, poche nuvole, bella luce, poco vento. Nella mezz'ora che ho impiegato per raggiungere il punto panoramico alcune nuvole hanno sporcato i monti e un leggero venticello ha increspato le acque. La fotografia non è quindi riuscita granché bene, ma credo comunque che possa dare un'idea della bellezza del posto.

Ora sono una trentina di chilometri più a nord, dove si trova il ghiacciaio gemello, se possibile ancora più famoso: il Franz Josef Glacier. Domani dedicherò tutta la mattina a percorrere l'intricata rete di sentieri della zona. Le previsioni del tempo, una volta tanto, sono molto buone.

 

7 thoughts on “Uno strano ghiacciaio

  1. Ciao Michele, buona passeggiata sul ghiacciaio. chissà perchè mi è tornato in mente l’Adamello? Un saluto e buon proseguimento (continua a tenerci aggiornaTi, qui Ti sto facendo pubblicità).. 🙂

    • Eh, ho ripensato anch’io all’Adamello… quanti ricordi… Grazie Luca!

  2. Ciao Miche ho visto un particolare sulla cima, del Monte Cook è ha destra e invece a sinistra l’altra cima è il Monte Tasman che è la seconda cima più alta delle Alpi sud Neozelandesi.

    Complimenti a tutti noi e buon proseguimento del viaggio. Ciao da Lorenz e gli zii

    • Grazie per la precisazione, io da qui non ho avuto modo di controllare. Ciao ciao, mic

  3. Oh my goodness!! Leggo ogni post come se fosse l’appuntamento con la soap opera quotidiana! Il viaggio di adesso poi….che emozione! Ieri pensavo/speravo proprio che non ti perdessi i ghiacciai…ed eccoti! Mi verrebbero da dirti mille cose, ma credo che “buon viaggio” dica tutto!

Comments are closed.