Domenica 30 giugno 2013. In viaggio: giorno 123. In Turchia: giorno 12. A piedi: giorno 40.
Via Licia: giorno 7. Da Akbel a Patara, 14km.
Ho acquisito la capacità di intuire se una sezione del cammino sarà infernale oppure no. Se passa lontano dalle strade, sui fianchi di una collina, attraversando torrentelli, allora è probabile che ci siano delle difficoltà. La tappa di oggi, pur essendo relativamente corta, non ha villaggi intermedi dove fare pausa e, sulla carta, promette appunto di essere tosta.
Già l'uscita da Akbel, segnata malissimo, mi costringe al solito algoritmo avanti-indietro. Per fortuna ad un certo punto uno dei tanti cani randagi si impietosisce e, sorprendentemente mi guida preciso preciso nella direzione corretta. Ogni volta che mi fermo, dubbioso per la mancanza di segnavia, l'amico randagio mi guarda, abbaia una singola volta e fa un cenno con la testa (vedi foto), come a dire: “su fidati, da questa parte“.
Una volta attraversata l'autostrada, ecco il tratto infernale. Sentiero stretto, strettissimo, con muri di piante spinose su entrambi i lati. L'ultima manutenzione / potatura deve essere stata fatta a primavera, e spesso devo tuffarmi fra le spine. Terribile un alberello molto diffuso, che porta piccole foglie spinose, tipo agrifoglio. Quando tocco i rami, nuvole di foglie secche si staccano e, inevitabilmente, alcune si infilano fra schiena e zaino, provocando improvvisi dolori simili a quelli di una puntura d'insetto. Visto che da qui non passa nessuno da giorni, tutte le ragnatele sono mie, tanto che alla fine sono coperto da un abbondante mantello bianco, dalla testa ai piedi. Unica consolazione, è mattina presto e il sole ancora non picchia troppo forte.
Poco prima di Delikkemer, bella località dominata dagli ulivi, il sentiero prende a seguire l'antico acquedotto di Patara (vedi foto). Suggestivo, ma le piante spinose e le innumerevoli ragnatele mi impediscono di apprezzare.
Da Delikkemer in poi, inaspettatamente, la musica cambia. Il sentiero diventa una larga e comoda mulattiera, tira un bel venticello fresco, si passa in mezzo a uliveti e boschi verdi. Insomma, uno dei tratti più belli, facili, e rilassanti di tutto il cammino.
Arrivato a Patara verso le 11, noto subito un bell'albergo con piscina e mi fiondo. Camera con bagno, aria condizionata, piscina; probabilmente non è altro che un due stelle, ma mi sembra di sguazzare nel lusso. Stanza, colazione, pranzo, cena, bibite a volontà, il tutto per 33 euro al giorno. Mi fermerò due notti. Oggi riposo assoluto, domani visita alle rovine di Patara e vita da spiaggia. Poi ripartenza a piedi alla volta di Kalkan dove, se trovo una bella sistemazione, conto di fermarmi almeno una settimana.
Simpatico il “gps” a quattro zampe… forse non molto comodo da portarsi dietro (soprattutto per la logistica), ma indubbiamente di compagnia.
Buon proseguimento Michele e buon relax.
Luca