Per prima cosa, ieri mi sono dimenticato di sottolineare il fatto che il tempo è stato ottimale per tutto il giorno: sole a sprazzi e nubi che evitavano la cottura cerebrale. La stessa cosa è successa anche oggi, anche se il tempo sta chiaramente volgendo al peggio: temo un po’ per domani.
Alcuni dolorini e un leggero affaticamento generale mi hanno suggerito di non fare il tappone da 42km e di limitarmi a quanto suggerito dalla guida, tanto più che la tappa di oggi era già così classificata con quattro pallini neri.
L’inizio non è stato dei migliori, con passaggio vicino ad una cartiera capace di appestare chilometri e chilometri di cammino con i suoi effluvi pestilenziali. Anche visivamente il primo tratto è un po’ brullo e decadente.
Immerso in queste considerazioni, dopo circa un’ora sento un coro di ululati stile branco di lupi in Alaska, un altro gruppo corale che risponde e un altro ancora, e così via. Ed ecco il cartello minaccioso (vedi foto): “Zona de perros”. Uh oh, branchi di cani randagi… meglio accelerare il passo.
Fortunatamente il paesaggio migliora decisamente dopo un’altra ora di cammino e per tutto il giorno sarà sempre vario e piacevole. In particolare, mi è piaciuta una valle chiusa, completamente selvaggia ed isolata. Da molti punti di vista, mi ha ricordato alcuni degli scorci ammirati in Corsica durante il trekking dell’anno scorso.
Proprio in vista del possibile tappone, ho fatto la pensata di provare a fare il tratto chiave della giornata, 15km di saliscendi senza niente in mezzo, tutti di fila senza mai fermarmi. Beh, ci sono riuscito, ma sono arrivato a Izco (vedi foto) affamato come un lupo, al punto da spaventare la signora del bar mangiando due bocadillos (panini ripieni) giganti doppi in pochissimi minuti. Anche le persone che ho conosciuto questa sera sono passate di lì, e a quanto pare la signora ha raccontato a tutti di questo strano italiano divoratore di panini.
Molto spazio richiederebbe la divertente serata passata in compagnia di una coppia di spagnoli più o meno della mia età, un altro spagnolo un po’ più anziano, e il famoso signore giapponese (68 anni portati molto ma molto bene e, come previsto, ottimo russatore). Purtroppo, e per fortuna, ci siamo divertiti fino a tardi a chiacchierare, mangiare, bere, e quindi mi trovo ora a scrivere il diario a mezzanotte passata. Mi limito ad una fotografia scattata dal cameriere.
Domani sarà l’ultimo giorno del Cammino aragonese. Dopo Puente della Reina mi immetterò sul frequentatissimo Cammino Francese e, da quel che dicono tutti, l’esperienza cambierà radicalmente, talvolta in modo positivo, talvolta negativo. Può anche darsi che decida di fare tappa breve per prendermi mezza giornata da dedicare al bucato e a riposare. In questo caso passerò un’altra notte sul cammino che ho imparato ad apprezzare. Deciderò comunque domani lasciandomi guidare dall’istinto.
Concludo con un altro autoritratto, questa volta statico, ottenuto senza maltrattare ginocchia o altre parti del corpo.
Wow! Già una settimana
Wow 2! Mi hanno appena detto che ti hanno visto in TV 🙂 (non come camminatore :-P)
Nice TV appearance Michele! Great job 🙂
Ciao Michele , spieghi così bene che ci sembra di essere lì con te, di affaticarci, di sentire male alle gambe e alle spalle, di aver freddo e di sudare, di essere in mezzo alla natura e agli animali. Ti auguriamo una buona notte senza tanti “russamenti” e una buona camminata per domani.
Ma che zaino piccolo! Hai ottimizzato alla grande!
http://www.rai.tv/dl/replaytv/replaytv.html#day=2012-04-24&ch=3&v=121080&vd=2012-04-24&vc=3 h.01:11