Ho trovato un pezzetto di savana sud-sahariana nel bel mezzo della Spagna del nord, per di più appena fuori dalla periferia di una grande città come Leon.
Beh, forse non è proprio corretto, probabilmente non c’è nemmeno una specie (animali o piante) in comune con la vera savana, ma mi sembrava di essere tornato nei parchi nazionali dell’Uganda, dove due anni fa ho fatto un bel safari. Pianura a perdita d’occhio, nessuna coltivazione, sterpaglie, qualche albero solitario, unico segno umano, un strada sterrata rossa. Mi è venuto istintivo osservare attentamente i cespugli e gli alberi, alla ricerca di elefanti, bufali, leoni, gazzelle. Controllavo anche la strada, aspettandomi di avvistare simpatici gruppi di facoceri. Purtroppo, niente bestie strane, ma comunque posso riportare un incontro ravvicinato con una cicogna (vedi foto).
Immerso nelle mie riflessioni, ho avuto anche un paio di episodi di paura acuta: perché ero a piedi e non al sicuro a bordo di un veicolo da safari? brividi…
Incredibilmente, ho assistito per la prima volta ad un avvincente spettacolo della natura. Un rapace, forse un falco o forse un’aquila, si è lanciato in picchiata e ha arpionato un leprotto, a poche decine di metri da me. Il tutto è durato solo pochi secondi e ovviamente non sono riuscito a immortalare nulla.
Per il resto, tappa bruttina, percorsa in quasi totale solitudine a lato di una strada asfaltata pochissimo trafficata (per fortuna), spesso sotto la pioggia.
Unica eccezione, il breve ma intenso tratto camminato con Rita, signora belga di 74 anni, ormai al suo decimo cammino. Partita da casa sua, camminerà anche questa volta per quasi quattro mesi di fila. Le piace camminare!
Bellissimo il ponte di epoca romana, ricostruito nel X secolo, che attraversa il fiume Orbigo. Con i suoi 300m è il più lungo del cammino e nei secoli è stato luogo di battaglie ed eventi leggendari, fra i quali l’epica sfida 9 contro 300 di un cavaliere medioevale originario di queste parti.
Due rapidi punti (anzi tre) sulla serata, prima di andare a letto:
- Roberto, l’hospitalero di Santibanez de Valdeiglesias è italiano, molto disponibile, e ci ha preparato un’ottima cena super abbondante.
- Abbiamo fatto un partitone internazionale a “non t’arrabbiare”, gioco conosciuto sotto diversi nomi in tutta Europa, anche se con regole leggermente diverse. Per la cronaca, ho perso miseramente.
- Sono appena le 22 e sono già andati tutti a letto, mah
Ciao Michele vorrei dirti che fra 2 o 4 giorni devi andare questo paese che è molto strano ma bello che si chiama: Pedrafita do Cebreiro. Dove ci sono i tetti di paglia, vedrai che bello. Ciao e buon augurio del cammino dal Cugino Lorenzo.
PS: Le mie colleghe che dovevano partire fra 9 giorni purtroppo non partano più.
Grande Michele! Continua così e tienici aggiornati, è piacevole iniziare la giornata con la lettura delle Tue avventure.
ciao cugino!!! non riesco a seguirti tutti i giorni ma ogni tanto faccio delle abbuffate di cammino: stai facendo un’esperienza favolosa!!!a presto cugino!!!Anna Tiziano Nicolò Luca
Ti seguiamo volentieri nel cammino,(la sera aspettiamo con ansia il tuo diario) partecipando alle tue avventure ed emozioni,grazie e..ancora… buon cammino!!!!
Grande Michele… Leggere del tuo cammino ci fa immaginare di essere li con te. Con molta fatica in meno peró. Continua così che noi ti seguiamo a distanza. Baci
Se vedeva il leone scoppiato di invidia…. fermati a o’cebreiro quando ci passi …merita!
Ciao Michele, sono tornata ieri dal mio cammino. Leggere del tuo, che praticamene eri dietro di me di una settimana, mi emoziona tantissimo.
Avevo deciso di non leggere niente perchè sono ancora troppo emozionata, ma questo cammino è come calamita, non se ne può stare lontani…
Un abbraccio
franca
Ciao Franca, grazie per il commento e… bentornata!
michele