Sabato 13 luglio 2013. In viaggio: giorno 136.
E così è arrivato il momento che mi sembrava infinitamente lontano. Ho terminato il mio viaggio intorno al mondo e torno a casa. E' il momento di ringraziare i tanti lettori che mi hanno seguito in questi mesi. Grazie per tutte le volte che vi siete aggiornati sulle mie peripezie, per i suggerimenti, per i commenti, sia quelli sul blog, sia quelli arrivati in privato. Siete stati preziosi. Un grazie particolare anche a Luca Gianotti, che ha regolarmente aggiornato le migliaia di lettori della newsletter Il Cammino sui miei spostamenti a piedi.
Come fosse l'appendice di un libro, raccolgo qui una serie di considerazioni conclusive, alcune serie, altre bizzare (ma vere!), concentrandomi su quanto non già presente sulla solita pagina di riepilogo Mondo2013.
I freddi numeri
Giorni di viaggio. Dal 1 marzo al 13 luglio si contano 135 giorni. In realtà, viaggiando da ovest verso est, ne ho vissuti ben 136, a tutti gli effetti dormendo 24 ore in meno rispetto a chi è rimasto “fermo”. Particolarmente significativo l'aver vissuto due volte di fila la stessa notte, quella di sabato 11 maggio. Prima l'ho vissuta a Auckland, Nuova Zelanda. Il giorno dopo a Tahiti.
Chilometri a piedi. Considerando solo i cammini principali, cioè quelli che richiedono più di un giorno o che comunque sono particolarmente significativi, ho percorso 689km a piedi in 42 giorni. Aggiungendo anche le escursioni secondarie, durante questi mesi ho camminato complessivamente per 825km.
Paesi attraversati. Alla fine, ho toccato 9 paesi, più l'Isola di Pasqua che, pur essendo Cile, mi piace considerare a parte: Hong Kong, Nepal, Thailandia, Australia, Nuova Zelanda, Polinesia Francese, Cile, Perù, e Turchia. Il progetto iniziale prevedeva anche puntate in Laos, Cambogia, e Bolivia, ma alla fine i tempi sono risultati troppo stretti.
Estremi geografici. Escludiamo subito i tratti in aereo, senz'altro poco significativi.
- Latitudine. Punto più a nord: Trento, casa mia, 46°N. Punto più a sud: incrocio di strade verso Milford Sound, Nuova Zelanda, 45.7°S. Punto più vicino all'equatore: Koh Mak, Thailandia, 11.8°N.
- Longitudine. Punto più a ovest: Aeroporto di Tahiti, Polinesia Francese, 149.6°W. Punto più a est: Lago Rotorua, Nuova Zelanda, 176.3°E.
- Altitudine. Punto più basso: livello del mare, un po' ovunque. Non credo di essere stato in depressioni naturali che si trovino al di sotto del livello del mare. Punto più alto: Passo Thorung La, Nepal, 5419m.
- Temperatura, stimata ad occhio. Più bassa: Passo Thorung La (5419m), Nepal, -25°C. Più alta: Bangkok, Thailandia, 42°C.
Incidenti e salute
Per fortuna non mi è capitato nulla di grave. Nessuna malattia tropicale, nonostante in un paio di occasioni abbia corso qualche rischio con le zanzare. Direi che mai, in nessuna situazione e in nessun luogo, mi sono sentito seriamente in pericolo di vita. A parte alcune fregature, nelle quali comunque ho avuto le mie colpe, non ho mai subito né furti né tentativi di rapina.
Due volte ho mangiato cibo guasto, con ovvie conseguenze: diarrea, vomito, e debolezza per alcuni giorni. La prima volta pochi giorni dopo essere partito, quando ho iniziato a camminare in Nepal. La seconda volta in Perù, a Cusco, subito dopo aver concluso un trekking impegnativo.
Due volte sono rimasto invischiato in proteste di piazza. Prima a Puno, Perù, dove sono finito in una nube di lacrimogeni e sono stato salvato dalla gentile cameriera di un ristorante. Quanto invece è successo a Istanbul l'ho raccontato qui. In entrambi i casi, nessun particolare problema né di salute, né di… spavento.
Impossibile dimenticare l'unico altro incidente degno di nota. Quando, immobilizzato sulla groppa di un elefante, sono stato attaccato da uno sciame di api inferocite.
Non ho mai avuto vesciche. Le ginocchia hanno tenuto bene nonstante lo zaino in alcune occasioni pesasse davvero troppo. Non ho mai avuto né raffreddore, né influenza, né mal di gola. L'unica sofferenza è derivata dal mal di montagna. Sia in Nepal, sia in Perù, la prima notte oltre i 3500m è stata tormentata da mal di testa, sensazioni di febbre, e pensieri deliranti. Per fortuna, in entrambi i casi, la mattina dopo è passato tutto e l'adattamento alla quota è proseguito senza altri disagi.
Animali
Avvistati. Tralascio ovviamente le bestie più comuni (cani, gatti, galline, cavalli, asini, ecc.) per concentrarmi sugli incontri più esotici. Allora, ho avvistato, rigorosamente nel loro ambiente naturale (i luoghi tipo zoo non valgono) e in ordine casuale: scimmie, coccodrilli, elefanti, canguri, kiwi, wallaby, serpenti, scoiattoli, koala, pappagalli, geki, llama, alpaca, yak, rinoceronti, foche. Ho poi ovviamente incrociato innumerevoli uccelli e insetti endemici e/o rari, ma purtroppo non sono in grado di riconoscerli.
Mangiati. Eh, non sono vegetariano. A parte gli animali più comuni, ho mangiato: yak, canguro, rane, girini, porcellino d'india, alpaca, anatra.
Cibo
Non ho assaggiato le cose più strane, tipo frullato di rane crude, spiedino di scorpioni, o simili prelibatezze. Mi sono comunque difeso bene, provando una notevole gamma di sapori, ingredienti, accostamenti.
Ogni cultura ha i suoi punti di forza e di debolezza, ma non posso fare a meno di constatare la superiorità, per lo meno per le mia papille gustative, della cucina thailandese. Alta qualità in ogni locale, ingredienti e sapori ben bilanciati, presentazione spettacolare, piccantezza elevata (a volte quasi troppo), prezzi bassi. In ogni paese comunque ho trovato piatti che mai dimenticherò. Ecco un breve elenco dei di quelli che mi sono rimasti più impressi.
Dal bhat, Nepal.
Il celebre dal bhat, onnipresente in Nepal, da mangiare rigorosamente con le mani. Chicken Biryani, piatto indiano che amo molto e che ho assaggiato nelle sue diverse varianti in molti dei paesi attraversati. Memorabile quello casalingo che mi è stato servito a Marpha, Nepal. Papaya salad, fantastico piatto fresco ed estremamente piccante, provato in molte varianti in Thailandia. Tanti altri cibi thai: la zuppa piccante Tom Yum, la zuppa di pesce servita nel cocco fresco, i vari tipi di curry, mango on sticky rice, il pesce gigante preparato dai cuochi del Bamboo Hideaway Resort, e tanti altri. Ceviche, il pesce crudo marinato nel succo di limone, gustato a Tahiti, Isola di Pasqua, Cile, e Perù. Delle carni ho già scritto sopra, anche se la migliore esperienza è stata a Arequipa, Perù, dove ho degustato una selezione di tre filetti (belli cicci) cotti a puntino: anatra, alpaca, e manzo. In Turchia ho apprezzato le colazioni: pomodori, olive, formaggio, cetrioli, e un bel tazzone gigante di yogurt acido, impreziosito da una generosa colata di miele liquido… slurp. Ah, per chi mi conosce bene… dopo l'esperienza in Turchia ho comunciato a mangiare anche i cetrioli, verdura che avevo sempre rifiutato categoricamente in precedenza. Almeno in qualcosa sono migliorato.
Musica e intrattenimento
Grazie alla mia dotazione tecnologica, ho avuto la possibilità di ascoltare musica, leggere libri e riviste, e vedere filmati più o meno ovunque nel corso del viaggio. Mai e poi mai ho usato le cuffiette durante i cammini (sacrilegio!), ma talvolta, soprattutto durante i lunghi trasferimenti in autobus o qualche sera in camera, ho ascoltato, letto e visto quanto segue.
Musica. Non ho preparato nessuna selezione particolare. Semplicemente, ho ascoltato quanto avevo già installato precedentemente sul telefonino. La discografia completa di Fabrizio De André. Un Best Of dei Dire Straits e il loro classico Brothers in Arms. I Best Of volume 1 e 2 di Bob Dylan. Gold, degli ABBA. La Studio Collection completa di Franco Battiato. Un selezione del meglio dei Led Zeppelin. Un disco classico dei Metallica. Un Best Of di Simon & Garfunkel, lo stesso che alcuni anni fa aveva accompagnato le mie scorribande in auto in Pennsylvania. I tre dischi Canzoni al Massimo di Vasco Rossi. Una selezione del meglio degli Inti-Illimani.
Podcast. Per chi non lo sapesse, ascoltare i podcast equivale più o meno ad ascoltare la radio. Ecco cosa ho ascoltato con assiduità durante questi mesi. Prima di tutto, l'ottimo Il Disinformatico di Paolo Attivissimo, appuntamento settimanale (venerdì) della terza rete della Radio Svizzera Italiana. Poi La storia e la memoria, bella rubrica di approfondimento storico di Radio24, con cadenza settimanale (sabato). I fumetti radiofonici di Radio Rai mi hanno aiutato a sopravvivere a molti tragitti in autobus e mi hanno fedelmente accompagnato durante i 3800km guidati in Nuova Zelanda. In particolare, ho ascoltato tutti gli episodi di Tex Willer e di Dylan Dog. Nella loro varietà e attualità, ho apprezzato Letture di Radio24. Sempre gradita poi ogni puntata di Desert Island Discs, storica, celeberrima trasmissione radio inglese (BBC). Saltuariamente, ho poi ascoltato selezionate puntate di: This American Life; Penn's Sunday School; Stuff Mom Never Told You; Stuff To Blow Your Mind; Stuff You Missed in History Class.
Letture. Ogni giovedì ho scaricato e letto la versione elettronica di Internazionale, tenendomi così aggiornato, per quanto possibile, sugli eventi del mondo. Per quel che riguarda i libri, ho usato quasi esclusivamente il Kindle, anche perché eventuali libri cartacei avrei dovuto portarli sulle spalle per ore e ore durante i tragitti a piedi. Dunque, in versione elettronica, ho letto: Feast for Crows e Dance with Dragons di George Martin, quarto e quinto libro della serie A Song of Ice and Fire (quella del Trono di Spade, per intenderci). Open, l'interessantissima e coinvolgente autobiografia di Andre Agassi. The Tender Bar, autobiografia di J R Meohringer, il ghost-writer che, a partire dai racconti di Agassi, ha davvero scritto Open. Le bugie nel carrello, agile e interessante saggio di uno dei miei blogger/divulgatori preferiti, Dario Bressanini. I libretti delle opere liriche Madama Butterfly e Rigoletto. Canale Mussolini di Antonio Pennacchi. Mondoviaterra di Eddy Cattaneo, libro iniziato prima di partire e che mi ha accompagnato praticamente per tutto il viaggio, seguendo in parallelo le destinazioni toccate dall'autore. Eddy ha fatto anche lui il giro del mondo, ma senza mai usare aerei e impiegando 15 mesi. L'idea di scrivere questo lunghissimo post di riepilogo l'ho presa proprio dall'appendice di Mondoviaterra. Mi sono poi appassionato agli scritti di Amara Lakhous, che ho incontrato di persona alcuni mesi fa a Trento. Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio e Divorzio all'islamica a Viale Marconi sono piacevolissimi, originali e costringono a riflettere. Prossimamente leggerò il suo nuovo lavoro a proposito di maialini italianissimi. Vista l'enorme pubblicità che sta ricevendo in Turchia (parte del libro è ambientata a Istanbul), ho letto Inferno di Dan Brown, scoprendo che in realtà tocca molto più l'Italia che la Turchia. Bellissima scoperta poi Fuga sul Kenya di Felice Benuzzi, appena uscito su Kindle. Per concludere, ho finito giusto un paio di giorni fa Sette anni in Tibet di Heinrich Harrer, altro racconto vero e coinvolgente.
Letture blog. Inutile elencare qui le centinaia di feed RSS che seguo. Mi limito a segnalare il traumatico passaggio da Google Reader (defunto, sigh) a Feedly, un sostituto che per il momento fa bene il suo lavoro. Ovviamente, durante i prolungati periodi offline ho accumulato migliaia e migliaia di articoli da leggere, che poi ho bellamente cestinato. Ora devo riaggiornarmi su molti temi, soprattutto di tipo tecnologico; in cinque mesi il mondo può cambiare radicalmente in questo ambito…
Video. Non ho mai guardato la televisione e anche come film non mi sono dato molto da fare. Giusto un paio di volte al cinema. Mi sono limitato ad alcuni filmati scaricati da YouTube che di tanto in tanto riguardavo. Senza entrare troppo nei dettagli, mi sono divertito con i MonthyPyton, con ChristianIce, con vecchi sketch di Rowan Atkinson, e con alcune canzioni straniere italianizzate (tipo Esce ma non mi rosica). Ho rivisto spesso alcune arie tratte da opere liriche quali: Don Giovanni di Mozart, Rigoletto, Elisir d'amore.
Lettori del blog e apparizioni sui media
Ho tenuto d'occhio le statistiche d'accesso al blog, anche se non so esattamente come interpretarle. Il numero medio di visitatori unici del sito è stato (escluso spam e robot) di un centinaio ogni signolo giorno. Quanti di questi fossero nuovi o sempre gli stessi che accedevano quotidianamente, non saprei. Se dovessi fare una stima, direi che i lettori del blog che mi hanno seguito con una certa costanza sono almeno 500, forse di più. Parecchie migliaia invece quelli che almeno una volta hanno letto uno dei post.
Come accennavo più sopra, Luca Gianotti, sulla newsletter Il Cammino ha raccontato dei miei passi. Ecco tutti gli episodi:
Poco dopo la mia partenza sono anche finito in prima pagina su L'Adige, un quotidiano locale della mia città, grazie ad un'intervista con la giornalista FedericaP. L'articolo, anche forse a causa di un titolo sensazionalistico e poco preciso, ha suscitato un caldo dibattito, con tanto di detrattori e sostenitori. Un grazie agli anonimi che hanno preso con passione le mie difese. Ho potuto leggere articolo e discussione solo diversi giorni dopo, quando ormai le acque si erano calmate. Ecco il link, sperando non vada a sparire in futuro.
Quanto ho speso?
Mah… non ho tentuto traccia accuratamente di tutte le spese. Però ho un'idea piuttosto realistica, che mi deriva dalla differenza degli estratti conto, tolte grossolanamente le spese non legate al viaggio (affitto, bollette periodiche, ecc.). Iniziamo col dire che ho speso più di quel che immaginavo inizialmente, ma va bene così.
Per il volo round-the-world, quasi esattamente 4000 euro, comprese le tasse. Per i 4 voli aggiuntivi relativi alla tappa in Turchia, non ricordo esattamente, ma circa altri 250 euro. Per tutto il resto, stimo di aver speso circa 7000 euro, equivalenti a 51 euro al giorno. Non so dire se sia tanto o poco, ma immagino sia ragionevole. Vediamo cosa includono questi 7000 euro. Vitto e alloggio per 136 giorni, tour organizzati (alcuni molto lunghi e con guida personale), trasporti (bus, barca, taxi, ecc.), noleggio auto e campervan, benzina, ingressi a musei e attrazioni turistiche, tasse varie, offerte, visti, libri, mappe, accessori di vario genere, rinnovo del guardaroba, souvenir e… piatti di ceramica. In generale, sono stato abbastanza attento a non sprecare e a scegliere sempre soluzioni relativamente economiche, senza però ridurmi per forza a situazioni super-spartane o a contrattare sui centesimi. Il totale dei totali è quindi di circa 11000 euro, equivalente a poco più di 80 euro al giorno, tutto compreso.
Il futuro
Non ho idea di quale direzione prenderà la mia vita nei prossimi mesi (e anni). Primo passo sarà la ricerca di un nuovo lavoro. Guardo avanti, con mente aperta, senza paura.
In ogni caso, conto un giorno di iniziare nuove esperienze a piedi su cammini a lunga percorrenza. Quel giorno, riprenderò a scrivere sul blog. Alla prossima, buon cammino!